Madonna del Canneto

Ripercorrendo all’indietro il Ponte Antico, dopo un brevissimo tratto del Lungo Argentina verso nord, si imbocca la Salita S. Cristoforo, al termine della quale, leggermente a destra sopra via S. Dalmazzo si arriva alla chiesa della Madonna del Canneto.

La storia di questo complesso architettonico e storico ci viene rivelata da una serie di documenti che tuttavia non chiariscono i vari punti oscuri della vicenda costruttiva dell’edificio. Quanto è oggi visibile è quel che rimane di strutture più articolate, comprendenti anche una chiesa a livello inferiore, dedicata a Sant’Anna. 

Si tratta di un edificio romanico di origini altomedievali che si trova fuori dalle mura nella parte settentrionale del borgo, lungo l’antica strada per Badalucco. Di fatto la collocazione del complesso è molto importante, essendo questo disposto ai margini della viabilità antica diretta verso l’entroterra. 

Eretto molto probabilmente nel X secolo è frutto di diversi rimaneggiamenti nel corso del tempo. In passato è stato priorato benedettino e del periodo conserva il campanile romanico cuspidato, esempio tipico dell’architettura del XIII secolo a tre piani di monofore e bifore, circondato da quattro cuspidi minori. 

Il portale del XV secolo proviene dai ruderi della vicina chiesa di Sant’Anna. Successivamente i benedettini abbandonarono il sito a causa delle incursioni saracene. 

Infine per quanto riguarda l’interno, che conserva rari lacerti di affreschi di Giovanni Cambiaso (coadiuvato dal figlio Luca) e da Francesco Brea; lo spazio interno è stato oggetto di scavi non terminati (1982) per portare alla luce i resti della cripta del XII secolo e delle murature di un tempio più antico. 

Da tempo l’edificio necessiterebbe di un rilevante numero di interventi al fine di metterlo in sicurezza e poter così preservare questo importante bene storico-culturale rendendolo fruibile anche ad eventuali visitatori. Purtroppo, una certa indeterminatezza sulle competenze dei vari attori istituzionali e religiosi ha sinora reso vani i tentativi di realizzare gli interventi conservativi necessari.

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